mercoledì 6 gennaio 2021

COLPO DI SCENA, CON UNA FRASE (INVOLONTARIA) GRILLO DISTRUGGE PER SEMPRE IL M5S E LO TRASFORMA DA "MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO" IN "CANE DA GUARDIA DELLE OLIGARCHIE DI PALAZZO" (E DI REGIME)

L'antica Roma Repubblicana degli anni dal 63 a.C.  al  58 a.C.,   anni in cui domina la scena politica l'avvocato Marco Tullio Cicerone  (principe del Foro  e  massimo esponente della oligarchia conservatrice di regime,  al punto che egli stesso era identificato personalmente come  "il regime"),   viveva gli anni di un sistema politico che può essere in qualche modo considerato simile all'attuale  "bipolarismo all'italiana",   anzichè la lotta dei tempi attuali tra la Destra e la Sinistra andavano in scena i grandi duelli della Storia romana  (prima Mario contro Silla,  poi l'avvocato Cicerone contro il  "rivoluzionario"  Lucio Sergio Catilina,   infine Giulio Cesare contro Gneo Pompeo  e  poi il duello finale tra Ottaviano,  il futuro Cesare Augusto  e  Marco Antonio),   conditi ovviamente da una dose non indifferente di cinismo politico  e  di trasformismo  (siamo pur sempre in Italia....)  in cui non era raro assistere a clamorosi  "salti della quaglia";   ad esempio uno che legge con attenzione i libri di storia fa fatica a considerare prima Gneo Pompeo  e  poi Marco Antonio  (soprattutto quest'ultimo,   che è stato l'uomo più avventuriero e spregiudicato dell'antica Roma)   come  "strenui difensori del regime repubblicano e democratico"  nei loro duelli contro gli aspiranti  "dittatori"  Giulio Cesare  e  Ottaviano,   quando era del tutto evidente che in qualunque duello ognuno dei  "duellanti"  non aveva altro scopo se non di conquistare il potere scalzando dalla carica il proprio rivale  e  arrivando a utilizzare qualsiasi mezzo,   anche il più spregiudicato,   pur di vincere la battaglia  (politica).   

Il duello tra Cicerone  e  Catilina era il classico duello tra il campione dell'oligarchia,   rigido conservatore  e  uomo che dichiaratamente punta a conservare lo  "status quo",   l'avvocato Cicerone  (principe del foro  e  uno degli uomini più ricchi dell'antica Roma,   designato più volte unico erede oppure esecutore testamentario dai suoi clienti più ricchi e famosi,   proprietario di diversi beni immobili),   uomo di Palazzo che manovrava esclusivamente nel Palazzo  e  soprattutto nel Senato  (chiamava i membri del Senato con l'appellativo  "Patres",  i Padri della Patria),   facendosi forza della sua grandissima preparazione giuridica  e  della sua conoscenza di cavilli legali e regolamenti,   e  il suo avversario,  il  "rivoluzionario"  tribuno del popolo Catilina,   uno che Benini e il Gufo non esiterebbero a definire  "un comunista"  a  causa della radicalità dei suoi metodi di lotta politica  e  del suo programma elettorale di estrema sinistra  (avente tra i suoi punti programmatici la cancellazione dei debiti per gli strati più poveri della popolazione),   che si basava innanzitutto su un messaggio di odio di classe verso la Casta oligarchica  e  soprattutto verso i senatori,    che divideva il mondo della Roma antica in  "aristocrazia"  e  "plebe".    I Grandi Duellanti non si erano mai sfidati direttamente:  l'avvocato Cicerone,  consapevole che Catilina godeva di un consenso popolare superiore al suo,   riuscì dal 67 a.C.  al 63 a.C.  a  "menare il can per l'aia"  e  facendo ricorso a tutti gli espedienti  e  i cavilli legali di cui era abile conoscitore,   riusciva sempre a trovare un artifizio tecnico / giuridico per estromettere dalla candidatura a console il rivale,    e  così fece quando egli si era candidato a console per il mandato elettorale del 63 a.C.:  si inventa già dal 66 a.C.  una serie di accuse  (concussione,  abuso di potere,  cospirazione)  contro Catilina  e  lo toglie di mezzo,   perchè anche se alla fine della storia Catilina sarà assolto dalle accuse,   per due anni non ha potuto candidarsi perchè era sotto processo,   dando  "via libera"  al trionfo di Cicerone che diventerà console di Roma per l'anno 63 a.C.    Dietro i due grandi duellanti c'era la solita finzione,  il solito  "teatrino della politica politicante",   in cui due degli uomini più potenti di quei tempi,   affamati di potere  e  di voglia di prendere in mano il comando delle operazioni,    il generale Crasso  (a sua volta ricchissimo,  anche più dello stesso Cicerone)  e  Giulio Cesare,   fecero il solito  "doppio gioco"  della politica romana,   a parole divisi  (Crasso ovviamente schierato con l'oligarchia dominante  e  dalla parte di Cicerone  e  Cesare sostenitore di Catilina);   alla fine del suo mandato del 63 a.C.,   anche se non poteva ricandidarsi direttamente,   con una serie di manovre politiche  e  di intrighi l'avvocato Cicerone riuscì a convincere tutti i personaggi più famosi della scena politica romana che appoggiavano Catilina a togliere il loro appoggio elettorale,  e  nel segreto dell'urna Catilina fu trombato:   vennero eletti consoli per l'anno 62 a.C.  due personaggi insignificanti  (Licinio Murena  e  Silano),   Cicerone nonostante non fosse più formalmente in carica  "da dietro le quinte"  continuava a essere di fatto  "il dominus"  della politica romana,   essendo i due titolari della carica appena eletti due servi del regime;    Crasso e Cesare furono  "campioni di doppio gioco"  perchè Crasso prestava soldi a Catilina,   ma al tempo stesso appoggiava Murena alle elezioni,  mentre Cesare a parole sosteneva  "la rivoluzione"  e  poi nei fatti si defilava,    offrendo un appoggio totalmente irrilevante  e  insignificante alla causa  e  contribuendo in tal modo a fare perdere le elezioni al  "rivoluzionario"  e  per avere favorito  (senza dare nell'occhio)  la vittoria degli avversari di Catilina,  fu premiato con l'assegnazione della carica di pretore con cui diede praticamente inizio alla propria carriera politica.   

Catilina diventa  "rivoluzionario"  in quel momento.    Avendo tentato tre volte in modo democratico di candidarsi alla carica di console  (due volte fu escluso per cavilli giuridici  e  vizi di forma che successivamente si rilevarono del tutto inconsistenti,   la terza volta fu trombato alle elezioni ma con alcuni retroscena che avevano trasformato tali elezioni in una farsa,   formalmente corrette  e  legittime  ma  nella realtà  "pilotate"  con gente che in campagna elettorale prometteva di tutto,   pur di prendersi i consensi popolari),   Catilina si circonda di una marmaglia di avventurieri,   nobili decaduti,  rivoluzionari salottieri di sinistra,    gente  "arruolata alla causa"  nei lupanari  e  nei quartieri più malfamati di Roma e dell'Etruria  (soprattutto falliti  e  persone che non avevano più nulla da perdere)  e  addirittura un senatore,   Marco Porcio Leta  (nella cui abitazione avvennero addirittura incontri e riunioni segrete con cui si organizzava il tentativo di sovvertire le istituzioni della Repubblica!),   e diede fondo alla demagogia più incredibile:   esortava la plebe a ribellarsi contro  "i ricchi"  sfruttatori del popolo,   prometteva una riduzione dei debiti contro l'avarizia dei creditori rapaci,   diceva che se fosse riuscito a salire al potere avrebbe fatto una riforma agraria per togliere i terreni dello Stato dalle mani dei proprietari  (da lui considerati inetti,  rozzi  e  privilegiati)  per consegnarli direttamente nelle mani del popolo,   prometteva qualcosa di simile all'attuale  "reddito di cittadinanza"  a  favore dei ceti meno abbienti della popolazione.    Ormai senza più freni,  dopo la sconfitta elettorale Catilina lanciava slogan minacciosi  (ad esempio quello di  "vendicarsi con il pugnale e con la torcia"  e  di trascinare una Roma in fiamme in piena rivolta popolare)  e,   avendo ormai perso il senso della realtà  e  della misura,   vaneggiava di complotti;    la marmaglia di cui si era circondato lo trascinò definitivamente alla rovina quando arrivarono al punto di organizzare l'assassinio di Cicerone  e  successivamente dei due consoli mediante un tranello  (due congiurati travestiti da semplici pellegrini avrebbero dovuto presentarsi a casa di Cicerone fingendo di consegnare lui una istanza scritta,   e  poi quando l'avvocato si fosse presentato sulla porta per ricevere nelle sue mani il papiro avrebbero dovuto pugnalarlo a morte).    Ahimè una tresca sessuale fu fatale,   una donna di nome Fulvia che era amante di uno dei componenti della  "cricca"  di Catilina  (Quinto Curio)   riferì i particolari della congiura all'avvocato Cicerone il quale,  sospendendo le visite della mattina alla sua abitazione privata  e  immettendo due guardie private,   fece crollare miseramente il tentativo di compiere l'attentato alla sua vita.     Cicerone come al solito si presentò al Senato  e  davanti ai  "Padri della Patria"  pronunciò le famose frasi delle mitiche  "Catilinarie",   il suo più grande capolavoro  (come avvocato era un eccellente oratore,   dotato di grande eloquenza  e  capacità di persuasione)  rilanciato dallo storico Sallustio   "Quo usque,  tandem abutere,  Catilina,  patienta nostra?  Quam diu etiam furor iste tuus nos eludet?  Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?"   ("Fino a quando abuserai,  o Catilina,  della nostra pazienza?   Quanto a lungo ancora codesta tua follia ci schernirà?   Fino a che punto si spingerà questa tua sfrontata audacia?")  e  dopo un discorso passato alla storia  e  durato addirittura tre giorni,   completato dal Senato che in preda all'indignazione  (oppure,  più probabile,  facendo finta di essere indignati,   perchè quei marpioni della politica politicante in vita loro ne avevano viste di tutti i colori)   chiese a gran voce al  "rivoluzionario"  di lasciare Roma,  a causa degli eventi vergognosi che avevano avuto luogo nella Capitale.    Catilina cadde nel tranello dell'avversario,   lasciò Roma  e  arruolò una banda armata di fuorilegge con cui dall'Etruria fece il tentativo di prendere Roma con la forza,   il Senato e i consoli avevano finalmente l'occasione di dichiarare Catilina  "nemico della Patria"  e  di inviare contro di lui alcune legioni armate  mentre  Cicerone  (console ancora in carica per pochi giorni,   fino alla fine del 63 a.C.)  ottenne con lo strumento del  "Senatus consultum ultimum"  il  "via libera"  per fare piazza pulita dei rivoluzionari,   quindi le legioni romane alla guida di Caio Antonio  (uomo inetto ed ex sostenitore di Catilina al punto che aveva partecipato alle prime riunioni della  "congiura"  prima di  "fare il salto della quaglia"  e  di tradire salendo sul carrozzone dei futuri vincitori,  che non avendo il coraggio di affrontare  "faccia a faccia"  sul campo di battaglia il suo ex compagno di avventure la notte prima della battaglia finse di essere ammalato cedendo il comando delle operazioni militari a uno dei suoi ufficiali,   forse perchè temeva che riconoscendolo Catilina avrebbe rivelato dettagli imbarazzanti sui momenti in cui egli era un  "rivoluzionario");   il 5 gennaio 62 a.C.  le legioni romane,   guidate dall'ufficiale Marco Petreio,    nei pressi della città di Pistoia  (precisamente nella località di Campo Tizzoro)  sbaragliarono i rivoluzionari  e  lo stesso Catilina fu ucciso nella battaglia,   nel momento decisivo che pose fine alla sua congiura.    La conseguenza politica della vicenda fu immediata:   Cicerone divenne il  "dominus"  di Roma  e  qualche anno più tardi la restaurazione fu completata con la prima  "spartizione di regime"  del potere,   i tre uomini più potenti di Roma  (Gneo Pompeo,   Crasso  e  Giulio Cesare)  davano inizio con il  "Primo Triumvirato"  alle lotte di potere che mezzo secolo più tardi avrebbero determinato il crollo della Repubblica  e  delle istituzioni democratiche  e  l'inizio dell'Impero Romano,   a  guida del primo Imperatore Ottaviano  (che cambiò il nome in Cesare Augusto),    mentre persino l'inetto  "volta gabbana"  Caio Antonio,   comandante della legione che aveva represso la congiura di Catilina,  fu accolto a Roma non come un trombone,   ma come un eroe.  

 L'ex comico Beppe Grillo,   fondatore storico del M5S insieme all'ormai deceduto Gianroberto Casaleggio,   pur di difendere  (ormai da vero servo lascivo e guadiano di regime)  il traballante Governo Conte dall'assalto dello scatenato Matteo Renzi evoca sulle pagine del  "Fatto Quotidiano"  la vicenda storica di Cicerone  e  di Catilina,   attribuisce al premier Giuseppe Conte il ruolo storico che fu di Cicerone  (li accomuna il fatto che entrambi sono avvocati),   e  a  Matteo Renzi il ruolo che fu di Catilina,   pur ignorante come una capra in Storia di Roma  (il Gufo dubita caldamente che l'ex comico e i suoi seguaci conoscano a fondo la vicenda storica di Cicerone e Catilina,   il contesto  e  lo scenario generale in cui essa si è svolta,    i retroscena politici  e  gli incredibili trasformismi a cui fecero ricorso entrambi i contendenti,   che aspiravano uno a mantenere  e  l'altro a prendere anche con la forza della rivoluzione popolare la carica di console della Repubblica di Roma),   e  in pratica attribuisce al Governo Conte  e  al M5S  che lo sostiene il ruolo degli oligarchi,   dei conservatori,   della Casta  e  dei difensori del Palazzo del Potere  (e in particolare del Senato)  e  all'ex presidente del Consiglio Renzi il ruolo del  "rivoluzionario"  che vuole prendersi il potere,   e  ordina al  "nuovo Cicerone"  di sbattere il  "rivoluzionario"  fuori dal Palazzo  e  di schiacciare lui  e  tutti i congiurati,   arrivando a definire  "infami"  i fedelissimi di Renzi,   esattamente con le frasi con cui Cicerone aveva definito Catilina e la sua  "cricca"  circa duemila anni fa.    Prendendo definitivamente le distanze con le ricostruzioni storiche dello scrittore solitario Massimo Fini  (profondo conoscitore della Storia di Roma di cui ha scritto due libri,   uno a sostegno della figura di Nerone  e  l'altra a sostegno proprio di Catilina)  che è un simpatizzante del M5S,    Grillo distrugge definitivamente l'ex movimento  "rivoluzionario",   getta la maschera  e  anche la mascherina,   e ordina al nuovo  "partito di regime"  di rimanere al potere a tutti i costi,   e  guarda caso mentre Cicerone nel 63 a.C.  ottenne  "i pieni poteri"  con lo strumento di emergenza del   "senatoconsulto ultimo"  ("Senatus consultum ultimum"),    il  "nuovo Cicerone"  nei prossimi giorni prorogherà  "lo stato di emergenza sanitaria"  per altri sei mesi,   fino al 31 luglio 2021,   facendo in modo di arrivare al  "semestre bianco"  (quello in cui il Presidente della Repubblica non avrà il potere di sciogliere le Camere anticipatamente  e  mandare la nazione alle elezioni)   che ha inizio il 3 agosto  e  si conclude dopo che sarà stato nominato il nuovo Presidente della Repubblica con tutti gli ex  "rivoluzionari"  del M5S inchiavardati alla poltrona  e  al loro stipendio,   e  di conservare i privilegi della Casta  e  delle oligarchie al comando delle operazioni almeno per altri dodici lunghissimi mesi

     


martedì 5 gennaio 2021

CASTELLI CALEPIO, LA "SECONDA ONDATA" DEL VIRUS PRESENTA IL CONTO: IMPEGNATE EURO 135.972,85 A SOSTEGNO DI SCUOLA, ATTIVITA' SPORTIVE DEL TERRITORIO, ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO, "RISTORI" PER ATTIVITA' ECONOMICHE DANNEGGIATE DALLA "ZONA ROSSA" E DAL D.P.C.M. DEL 24 OTTOBRE, SANIFICAZIONE SPOGLIATOI DEL CENTRO SPORTIVO COMUNALE, SOSTEGNO ALLE NUOVE NASCITE ANNO 2020

Quanto è costata  (fino a ora)  la  "seconda ondata"  dell'emergenza sanitaria Covid19  al  Comune di Castelli Calepio?    La recrudescenza della pandemia,   che ha avuto ufficialmente inizio il 24 ottobre 2020 con il D.P.C.M.  nazionale che ha sospeso forzatamente alcune attività  (le attività sportive dilettantistiche di base sia nei centri sportivi  che  nelle piscine e palestre,  le attività culturali svolte nei teatri,  nei cinema e nei musei)   e  proseguita ufficialmente con l'ordinanza del 3 novembre che ha posizionato la Regione Lombardia  "in zona rossa"  andando a sospendere forzatamente altre attività oltre a quelle già sospese il 24 ottobre per le quali sono state confermate le misure restrittive   ("in primis"  le attività penalizzate  "in regime di zona rossa"  sono state quelle agenzie di viaggio  e  di tutti gli operatori dei settori dello sport  e  del turismo,  quelle dei negozi  e  dei commercianti ambulanti al dettaglio,  quelle dei bar e dei ristoranti,   quelle delle estetiste),    ha costretto il Comune di Castelli Calepio a intervenire con diverse delibere di Giunta  e  con diverse determine che hanno messo a disposizione la somma di EURO 135.972,85  a  sostegno delle attività più penalizzate dalle chiusure forzate,   delle scuole paritarie esistenti sul territorio comunale,   delle associazioni sportive  e  delle società sportive dilettantistiche  e  delle associazioni non sportive,   a sostegno della natalità con un  "bonus nuove nascite nell'anno 2020";    sono stati utilizzati in prevalenza i fondi messi a disposizione del Comune per effetto del decreto legge numero 34 / 2020  ("decreto rilancio")   e  questa prima somma,   di cui si elencano qui di seguito i dettagli dei principali interventi finanziati dal decreto legge  e  a cui il Comune ha dato  "via libera",   è purtroppo destinata ad aumentare  e  a incrementarsi nel corso dell'anno 2021,   in quanto l'emergenza sanitaria purtroppo prosegue  e  le attività danneggiate dal D.P.C.M.  del 24 ottobre  e  dai decreti  "zona rossa"  hanno continuato a subire altri danni,   a causa delle misure restrittive del periodo delle ferie natalizie che sono state approvate su tutto il territorio nazionale.    Il Gufo precisa che queste somme deliberate dal Comune di Castelli Calepio sono da intendersi  "aggiuntive"  (e non  "sostitutive")  rispetto ai  "decreti ristori"  approvati dal governo nazionale  oppure  dalla Regione Lombardia,   ed  elenca qui di seguito le principali voci di intervento comunale nei settori della scuola,   dello sport dilettantistico di base,   delle associazioni di volontariato  e  a sostegno delle attività economiche danneggiate dal D.P.C.M.  nazionale  e  dal decreto che ha istituito la  "zona rossa"  nel territorio della Regione Lombardia      

DELIBERA DI GIUNTA NUMERO ...  DEL 31 DICEMBRE  -  bando per assegnazione di contributi straordinari  "emergenza Covid19"   per le assegnazioni non sportive presenti sul territorio comunale,  per spese straordinarie sostenute per fare fronte all'emergenza  (importo massimo di  EURO 500,00  per ogni domanda avente questo tipo di motivazione)  oppure come  "ristoro"  per minori entrate e minori introiti da eventi che dovevano avere luogo nell'anno 2020,   ma che sono stati sospesi a causa dell'emergenza sanitaria  (importo massimo EURO 2.000,00  per ogni domanda avente come causale il  "ristoro da minori entrate"),   per una somma totale impegnata di EURO 10.000,00;   sono stati utilizzati i fondi messi a disposizione del decreto legge numero 34 / 2000

 DETERMINA NUMERO 649 DEL 24 DICEMBRE  -  impegno di spesa per numero due addetti al servizio di sorveglianza studenti per il trasporto da Cividino verso il centro polifunzionale di Tagliuno  (con la forma della prestazione occasionale soggetta a ritenuta di acconto del 20%)  EURO 2.320,00,    con utilizzo dei fondi di cui al decreto legge numero 34 / 2020  ("decreto rilancio")

DETERMINA NUMERO 628 DEL 17 DICEMBRE  -  liquidazione di numero 53 domande da parte di cittadini residenti a Castelli Calepio relative al  "bonus nati anno 2020"  da EURO 200,00  per ciascuna domanda pervenuta al protocollo,   per un totale di  EURO 10.600,00,   come previsto dalla delibera di Giunta numero 104 del 7 ottobre 2020  ("bando di emergenza Covid19 per l'assegnazione di contributi straordinari  -  bonus nuovi nati anno 2020")   

DETERMINA NUMERO 622 DEL 15 DICEMBRE  -  erogazione di un contributo di EURO 5.000,00  a  favore dell'Ente Fondazione Calepio   (a fronte di una richiesta pervenuta da parte dell'Ente per un importo di EURO 17.000,00 in data 7 ottobre,   con le motivazioni di  "interventi di adeguamento strutturale dei sistemi di protezione e sanitari per i pazienti,  oltre ai mancati introiti per la chiusura del servizio diurno in termini di rette  e  di accreditamenti regionali"),   pari a circa il 30%  della somma richiesta,   con specificazione che sarà erogata la rimanente parte del contributo richiesto appena sarà pervenuta in Comune tutta la documentazione idonea a dare dimostrazione delle spese straordinarie  sostenute a causa dell'emergenza sanitaria Covid19  e  dei mancati introiti

DETERMINA NUMERO 616 DEL 14 DICEMBRE  -  bando per assegnazione di contributi straordinari  "emergenza Covid19"  a favore delle attività economica presenti sul territorio,   come da allegata lista di codici ATECO dei soggetti che hanno diritto a presentare la domanda,   per un importo massimo di  EURO 1.000,00  ogni domanda pervenuta  (che deve essere riproporzionato in base al numero di domande pervenute se la somma totale delle richieste andrà ad esaurire i fondi messi a disposizione dal Comune),   per una somma totale impegnata dal Comune di  EURO 57.174,45  (le attività interessate sono quelle che hanno visto sospesa oppure soggetta a forti limitazioni di orario la propria attività prima per effetto del D.P.C.M.  del 24 ottobre  e  successivamente per effetto della ordinanza del 3 novembre che ha inserito tutto il territorio della Regione Lombardia in  "zona rossa",   quindi le principali attività ad essere sostenute sono state i commercianti al dettaglio  e  i commercianti ambulanti che hanno visto interrompere la propria attività in regime di  "zona rossa",   le estetiste,  le agenzie di viaggio,   i gestori di palestre,   bar e ristoranti,   i gestori di impianti sportivi);   sono stati utilizzati i fondi messi a disposizione dal decreto legge numero 34 / 2020

DETERMINA NUMERO 612 DEL 9 DICEMBRE  -  bando per assegnazione di contributi straordinari  "emergenza sanitaria Covid19"  a  favore delle società sportive  e  delle associazioni sportive dilettantistiche che utilizzano gli impianti sportivi comunali  e  le palestre di Castelli Calepio,   come  "ristoro"  per la sospensione forzata della attività sportiva avvenuta con D.P.C.M.  del 24 ottobre,   importo complessivamente impegnato  EURO 30.000,00;   sono stati utilizzati i fondi messi a disposizione dal decreto legge numero 34 / 2020

DETERMINA NUMERO 557 DEL 24 NOVEMBRE  -  bando di assegnazione di contributi straordinari determinati in EURO 20.000,00  più  eventuali ulteriori integrazioni della somma dopo che saranno pervenute le domande,   a favore delle scuole paritarie presenti sul territorio comunale di Castelli Calepio,   per le spese straordinarie da sostenere nell'anno scolastico 2020 / 2021  a  causa dell'emergenza sanitaria Covid19  (acquisto di arredi idonei a garantire il distanziamento fisico tra studenti,  sanificazione dei locali,   assunzione  e  formazione di personale per rispondere alle normative di sicurezza introdotte dopo l'emergenza sanitaria,   spese di manutenzione straordinaria della struttura)  

DETERMINA NUMERO 502 DEL 20 OTTOBRE  -  interventi di  "sanificazione anti contagio Covid19"  degli spogliatoi presso il centro sportivo comunale di via Ferrucci a Cividino   (mesi da ottobre a dicembre 2020)   EURO 878,40


  




domenica 3 gennaio 2021

IL RESOCONTO DEI PRIMI 18 MESI DELLA LEGISLATURA / MALE NELLE VICENDE AMBIENTALI DI QUINTANO E DELLA GESTIONE DEL PERSONALE, IN RITARDO SULLE OPERE PUBBLICHE, BUONA LA GESTIONE DELLA "SECONDA ONDATA" COVID19 E SEMPRE SULLE PAGINE DEI GIORNALI LOCALI, PROCEDE IN MODO AVVENTUROSO LA GIUNTA "BENINI BIS"

E'  trascorso circa un terzo del mandato politico elettorale della Giunta Benini bis,   rieletta per il secondo mandato consecutivo nelle elezioni comunali del mese di maggio 2019,   e  possiamo tracciare un primo bilancio sull'operato dell'attuale maggioranza,   dividendo l'analisi per capitoli  e  facendo quindi risaltare quelle che sono state  "le luci  e  le ombre"  della prima parte di questa legislatura comunale,   funestata dall'emergenza sanitaria Covid19

QUESTIONI AMBIENTALI FRAZIONI DI QUINTANO  -  in questa legislatura è definitivamente precipitata la situazione,   con l'inchiesta giudiziaria da parte della Procura della Repubblica di Brescia (dopo che un'ordinanza sindacale emessa nel mese di settembre 2019  che  imponeva a un'azienda privata la rimozione delle lastre di eternit nella zona di confine tra la frazione di Quintano  e  il Comune di Palazzolo sull'Oglio era rimasta  "lettera morta"  e  non era ancora stata applicata a inizio dicembre 2019)  che si è allargata anche alla questione dei ritardi ormai cronici nei lavori di completamento della bonifica dell'area ex Fonderie Quintano.    Dieci persone iscritte nel registro degli indagati  (tra cui il sindaco stesso,   diversi funzionari comunali  e  alcuni esponenti politici locali)  e  numerosi articoli finiti sulle cronache locali dei principali giornali bresciani,   dell'edizione bergamasca del  "Corriere della Sera"  e  dell'Eco di Bergamo sono stati il prezzo da pagare in termini di immagine per la pessima gestione di questa vicenda,   e  hanno reso incandescente il clima politico locale  e  i rapporti tra maggioranza  e  consiglieri di minoranza  

OPERE PUBBLICHE  E  SCUOLA -  avendo legato il destino della realizzazione della variantina alla S.P. 91 di Tagliuno alla realizzazione del centro commerciale nell'area delle ex Fonderie Quintano,   il precipitare degli eventi relativamente alla ritardata bonifica del sito inquinato ha ovviamente travolto anche la variantina alla S.P. 91,   che è rimasta  "ferma al palo";   anche sulla progettazione dell'opera la Provincia di Bergamo che si era impegnata a farlo ha revocato nel mese di febbraio 2018 tale impegno,   lasciando il cerino nelle mani del Comune di Castelli Calepio.    I lavori di ampliamento della scuola primaria di Cividino sono in ritardo sulla  "tabella di marcia"  stabilita dal crono programma originario,   adesso si parla di un possibile  "fine lavori"   (almeno per quanto riguarda la prima parte degli stessi,   quella necessaria a rendere di nuovo agibile l'edificio)   non prima del mese di marzo 2021;   nel frattempo si è reso necessario trovare una sede provvisoria per gli studenti di Cividino per consentire loro di usufruire di locali idonei per l'anno scolastico 2020 / 2021  e  la scelta è caduta su alcune aule del centro polifunzionale di Tagliuno,   in cui diverse attività che si svolgevano nel centro sono state sospese prima a causa del lockdown generale dei mesi di marzo,  aprile  e  inizio maggio 2020  e  poi per consentire di riconvertire temporaneamente i locali  "ad uso scolastico".    L'utilizzo di mezzi di trasporto con buona capienza ha consentito  (almeno per ora)  di evitare le problematiche che sorgono in altri Comuni per il sovraffollamento dei mezzi di trasporto pubblici,   ma la comunicazione tra sindaco  e  "comitato genitori di Cividino"  è stata a dir poco tempestosa,   piena di polemiche  e  di frasi spesso infelici del sindaco che sono finite più volte sulle cronache locali dei giornali come l'Eco di Bergamo,   con i genitori che hanno lamentato diversi disagi  e  con il costo del trasporto che è stato assai rilevante,   anche se fortunatamente si è potuto destinare alla sua copertura una parte dei contributi ricevuti dallo Stato per fare fronte all'emergenza sanitaria Covid19.    Nella programmazione delle opere pubbliche comunali,   nell'anno 2020 ha fatto importanti progressi l'opera di riqualificazione dell'Oratorio di Tagliuno  (è stato completato il primo lotto dei lavori che prevedeva la riqualificazione del campo di calcio,  la realizzazione di parcheggi esterni alla struttura in via Mazzoleni  e  in via Alfieri,  e  la demolizione degli edifici che devono essere rimessi a nuovo come i locali da adibire a spogliatoio per le squadre di calcio  e  le aule destinate alle attività culturali  e  ricreative dell'Oratorio stesso)  ed  entro il mese di settembre / ottobre 2021 si prevede la conclusione di gran parte dei lavori,   mentre sono definitivamente tramontati i progetti di realizzazione del Palazzetto dello Sport  e  del polo scolastico unificato:   le soluzioni scelte sono quelle di progettare due poli scolastici  (uno per ognuna delle due principali frazioni,   Tagliuno  e  Cividino)  e  di realizzare una nuova palestra polifunzionale nell'area limitrofa al centro sportivo comunale di via Ferrucci a Cividino  ma  siccome si è in ritardo,   per i prossimi mesi il paesello dovrà andare avanti con le fatiscenti e vetuste palestre scolastiche di Tagliuno  e  di Cividino  e  le squadre di pallavolo alla ripresa delle attività sportive rischiano di dovere emigrare alla ricerca di altre soluzioni  

BILANCIO,  "RISTORI"  E  TASSE LOCALI  -  il Comune di Castelli Calepio,   esattamente come hanno fatto praticamente tutti gli altri Comuni della zona della Val Calepio  e  del Basso Sebino,   ha mantenuto invariate le aliquote delle due principali imposte locali  (I.M.U.  e  addizionale comunale);    alcuni dei Comuni limitrofi  (ad esempio Sarnico,  Villongo,   Adrara San Martino,   Credaro)  hanno prorogato la scadenza della prima rata I.M.U.  dal 16 giugno al 30 settembre,   mentre Castelli Calepio ha mantenuto invariate le scadenze originarie del 16 giugno e del 30 settembre,   ma in questo caso si deve specificare che per una parte assai consistente dell'I.M.U.  (quella sugli immobili industriali  e  sugli immobili di proprietà delle banche classificate nella categoria catastale  "D"),   che è per i tre quarti di competenza statale  e  per il restante importo di competenza comunale,    non era possibile concedere proroghe perchè lo Stato ha mantenuto fissa la scadenza del 16 giugno.    Sempre nel capitolo delle tasse locali,   è stata gestita in modo avventuroso la vicenda degli arretrati I.M.U.  dell'area edificabile delle ex Fonderie Quintano,   che è finita più volte al centro delle polemiche politiche in Consiglio Comunale,  prima in occasione dell'approvazione del bilancio consuntivo del 2018  e  poi in occasione di un paio di interrogazioni presentate da  "Castelli Calepio Cambia"  che sono state secretate  e  discusse  "a porte chiuse"  in Consiglio Comunale.     Il Comune nel mese di dicembre ha approvato tre bandi di contributi a fondo perduto a titolo di  "ristori":   uno di 30.000,00  euro a favore delle associazioni  e  delle società sportive dilettantistiche che utilizzano gli impianti sportivi del Comune di Castelli Calepio,   uno di 10.000,00  euro a favore delle altre associazioni per fare fronte a minori entrate derivanti da eventi che dovevano celebrarsi nell'anno 2020  e  che sono stati sospesi a causa del lockdown nazionale,   e  uno da 57.145,00  euro a favore di tutte le attività del territorio che sono state sospese con il D.P.C.M.  del 24 ottobre 2020  e  con l'ordinanza del 3 novembre 2020  che  istituiva la  "zona rossa"  su tutto il territorio della Regione Lombardia  (si trattava in particolare dei negozi  e  dei commercianti ambulanti rimasti chiusi nei giorni del regime della  "zona rossa",   gestori di palestre,   bar e ristoranti,   estetiste,   gestori di impianti sportivi,   agenzie di viaggio)   con un contributo massimo di 1.000,00  euro per ogni singolo richiedente,   bandi che sono da considerarsi  "in aggiunta"  e  non sostitutivi rispetto ai  "decreti ristori"  già deliberati dal Governo  e  dalla Regione Lombardia.    Per quanto riguarda il bilancio il Comune ha ricevuto oltre 600 mila euro di contributi statali di vario genere per fare fronte all'emergenza sanitaria Covid19  e  fatte salve le somme a destinazione obbligatoria,   una parte consistente di questa somma l'ha immessa nei propri  "decreti ristori"  qui sopra elencati

GESTIONE DEL PERSONALE  E  COMUNICAZIONE  -  qui si apre un capitolo assai triste,  in una legislatura in cui purtroppo è venuto a mancare il vice sindaco Mario Pagani  (deceduto a inizio aprile vittima della pandemia Covid19)  che è stato sostituito in Giunta con l'ingresso di Alberto Carrara  (a cui è stato affidato l'assessorato all'Ambiente  e  all'Ecologia)   e  con l'assegnazione della carica di vice sindaco a Nadia Poli,   mentre in Consiglio Comunale ha accettato di subentrare il  "primo dei non eletti"  Giacomo Bertoli;   nelle file della minoranza Fabio Perletti dopo la sconfitta elettorale del 2019 ha rassegnato le dimissioni  e  in sua sostituzione è entrata in Consiglio Comunale Sabina Pominelli di  "Castelli Calepio Cambia".       Il segretario comunale ha raggiunto l'età pensionabile ed è stato collocato a riposo,   alla fine dell'anno 2020 non era ancora stato nominato il suo sostituto  ed  era subentrato  "pro tempore"  nella carica di segretario  (in attesa della nomina del titolare  "pescato"  tra gli iscritti nell'Albo Nazionale dei Segretari Comunali)    l'attuale funzionario responsabile dell'Ufficio Ragioneria;   si è dimesso l'ex responsabile dell'Ufficio Tecnico  e  si è assistito a un continuo  "via vai"  di funzionari,   alcuni dei quali dimissionari  e  altri che hanno fatto richiesta di trasferimento ma che per ora sono  "trattenuti"  in attesa di individuare i sostituti.     Il continuo rimaneggiamento dei ruoli  e  delle funzioni ha generato alcune difficoltà nella gestione della macchina comunale,    aggravata dal fatto che a causa dell'emergenza sanitaria si è fatto largo ricorso allo smart working negli uffici  e  ahimè nel paesello tecnologicamente decrepito  (a differenza di quanto avviene in altri Comuni,   ad esempio quello di Predore)   non si procede nè alla messa a disposizione del pubblico sul sito internet comunale del  "link"  con la registrazione delle sedute del Consiglio Comunale nè alla diretta streaming delle sedute;    molte interrogazioni dei consiglieri comunali di minoranza sono state secretate  e  discusse in assenza del pubblico  "a porte chiuse",   e  tutto ciò ha influito negativamente sulla qualità della pubblicità delle sedute,   requisito indispensabile per le sedute di Consiglio Comunale.     Il paesello è finito troppe volte sulle pagine della cronaca locale dell'Eco di Bergamo  e  di altri quotidiani bresciani,    con una pessima immagine,   e  un altro elemento negativo per il paesello è stata anche la pubblicazione sui principali quotidiani locali della notizia della condanna penale del sindaco per motivi personali del tutto indipendenti dallo svolgimento del proprio mandato amministrativo;   purtroppo Castelli Calepio non riesce da troppi anni a scrollarsi di dosso una immagine pubblica negativa che dipinge il paesello molto peggio di quella che è la pur non entusiasmante realtà amministrativa

GESTIONE DELL'EMERGENZA SANITARIA COVID19  -  nella  "prima ondata"  Castelli Calepio è stato travolto come tutti gli altri Comuni della Provincia di Bergamo  e  l'operatività della Giunta è stata messa a durissima prova dalla tragedia della morte del vice sindaco,    mentre nella seconda ondata la  "curva epidemiologica"  del paesello è sempre stata più o meno in linea con quella che si registrava a livello provinciale,   ed ha presentato  "numeri"  totalmente sotto controllo senza l'insorgere di focolai epidemiologici sul territorio comunale.    Castelli Calepio è stato il primo Comune della zona della Val Calepio e del Basso Sebino a riaprire già dal 4 maggio i cimiteri  (senza limitazioni di orario e di ingressi delle persone  e  con la sola raccomandazione di evitare assembramenti di persone all'interno dei cimiteri comunali)   e  anche in  "zona rossa"   si sono regolarmente svolte le funzioni religiose del periodo natalizio con discreta partecipazione delle persone,   che hanno rigidamente osservato tutte le regole di distanziamento fisico  e  di indossare la mascherina durante la funzione.     Non si sono registrati particolari problemi nella  "seconda ondata"  e  l'atteggiamento dell'Amministrazione Comunale è stato assolutamente liberale  e  per nulla repressivo  (ahimè in altri Comuni della Provincia bergamasca a volte qualcuno è tristemente caduto in tentazione di assumere inutili atteggiamenti  "da sceriffo"),   non ha aggiunto nulla rispetto alle misure già deliberate a livello nazionale  e  si è completamente affidata al buon senso  e  alla prudenza dei cittadini,    che salvo qualche rara e deplorevole eccezione per fortuna non è venuto a meno;    il Gufo ha sempre pubblicato tutte le settimane su  "Sei di Castelli Calepio se..."  i dati della curva epidemiologica di Castelli Calepio  facendo  un confronto con quelli dei Comuni principali della zona della Val Calepio  e  del Basso Sebino.     Si poteva  (e secondo il Gufo si doveva) intervenire in modo più incisivo nei settori dei Servizi Sociali  e  dell'assistenza alla persona,   e  proprio su questo argomento si aprirà una delle prossime discussioni politiche quando le liste di minoranza  (soprattutto  "Castelli Calepio Cambia")   faranno il resoconto di ciò che si poteva fare,   e  che non si è fatto sui capitoli sociali

PRESIDENZA ENTE FONDAZIONE CALEPIO  -  è stata il più grave insuccesso politico della Giunta Benini bis,  il sindaco si è candidato alla presidenza dell'Ente ma è stato clamorosamente sconfitto con un verdetto di 7 voti a 5  che  ha riconfermato nell'incarico di presidente della Fondazione Calepio la presidente in carica Cinzia Romolo.    Per la seconda volta consecutiva Castelli Calepio a causa delle proprie  "logiche politiche"  locali perde la presidenza  e  ancora una volta queste vicende finiscono sui giornali,   con la solita figuraccia  "in collo"  alla maggioranza che non ha saputo individuare un candidato vincente 

Questo è un resoconto ovviamente riassuntivo  e  non esaustivo di quello che è stato l'andamento del primo terzo di questa legislatura,   mentre i prossimi mesi  (man mano che ci si avvicina alla scadenza  "naturale"  del mandato della primavera dell'anno 2024)   si entrerà lentamente nella campagna elettorale,   tenuto presente che Benini al secondo mandato consecutivo non potrà più ricandidarsi come sindaco  e  non sarà più rieleggibile,   e  quindi si dovrà individuare il suo sostituto.     Alcuni eventi della gestione sono stati deludenti,   e  probabilmente l'avventura del Cesare Augusto locale si concluderà senza riuscire a realizzare la variantina alla S.P. 91 di Tagliuno che era il suo grande obiettivo politico del 2014,   affossato prima dalle risse indecorose tra Lega e Forza Italia,  che si sono concluse con il crollo dell'alleanza politica locale di destra a marzo 2018,  e che hanno letteralmente devastato la legislatura 2014 / 2019,   e  poi dalle vicende devastanti della pandemia Covid19  e  del dilagare delle inchieste giudiziarie sulle questioni ambientali della frazione di Quintano nell'anno 2020,   ma è stata una legislatura maledetta e sfortunata perchè l'uomo più operativo  e  dinamico della maggioranza è venuto a mancare in modo assolutamente drammatico dopo soli dieci mesi dall'inizio della legislatura,   compromettendo l'andamento della stessa.     E'  proprio in quella tomba del cimitero di Tagliuno,   in cui Mario riposa in pace,   l'immagine più triste e commuovente di questa prima fase della legislatura,    quella che la popolazione di Tagliuno non dimenticherà mai  e  che nel nostro territorio locale sarà il simbolo stesso di quanto è stata devastante la pandemia  e  l'emergenza sanitaria Covid19,    anche perchè nella  "prima ondata"  è venuto a mancare anche Fausto Cancelli  ed  è stata una perdita gravissima per la comunità della frazione di Calepio  e  soprattutto per gli ambienti della Parrocchia di Calepio con cui collaborava da diversi anni     

     


venerdì 1 gennaio 2021

L'ANNO 2021 / IL PAESELLO ALLO STREMO DELLE FORZE SI PREPARA PER L'ENNESIMO "GIRO DI VALZER" E DI POLTRONE

 Castelli Calepio chiude l'anno 2020  (un anno disastroso non solo nel paesello dei quattro borghi medioevali,   ma purtroppo in tutta Italia,   in tutta Europa)  allo stremo delle forze,   con una situazione politica che,   come da tradizione da dieci anni,   è instabile  e  ricca di colpi di scena.   I dieci anni che sono appena andati in archivio  (quelli dal 2010 al 2020)  hanno visto succedersi e avvicendarsi negli uffici comunali una marea di funzionari  (anche a livello di responsabili di servizio)  con una raffica di dimissioni  "a rotta di collo"  e  di richieste di trasferimenti in altri Comuni,   nella legislatura dal 2009 al 2014 del  "Patto per Castelli Calepio"  sono stati giubilati  (per dimissioni o revoca dell'incarico)  e poi sostituiti due assessori di cui uno era anche vice sindaco  e  si sono dimessi tre consiglieri comunali di maggioranza  (si è dovuti andare  "ad esaurimento dei posti disponibili"  perchè uno dei primi dei  "non eletti"  ha rinunciato a subentrare)  e  in quella medesima legislatura si è proceduto alla sostituzione del segretario comunale oltre che alla sostituzione di un consigliere di minoranza dimissionario avvenuta in modo assai polemico  e  con una procedura tempestosa,   nella legislatura successiva  (quella della tragica alleanza locale tra Lega e Forza Italia dal 2014 al 2019)  durante la stessa si sono registrati quattro casi di dimissioni volontarie di assessori  (poi sostituiti,   con il caso di uno di loro che prima si è dimesso  e  due anni più tardi è ritornato a ricoprire il medesimo incarico dal quale si era dimesso),    una serie incredibile  e  inverosimile di restituzioni di deleghe da parte di consiglieri comunali,   due mega rimpasti di Giunta  (quello di giugno 2016  e  quello di marzo 2018)  e  una consigliera comunale dichiarata decaduta dall'aula a marzo 2018  e  successivamente reintegrata nell'incarico con sentenza di addirittura due Tribunali della Repubblica,  che avevano silurato la procedura di decadenza dichiarando la stessa illegittima,   con una serie di problematiche avvenute all'interno della sezione leghista locale dove a fine 2015 l'ex segretario di sezione in disaccordo con la linea politica della sezione stessa ha restituito la tessera da militante.     Nella attuale legislatura purtroppo dopo pochi mesi è venuto a mancare il vice sindaco,  a causa della tragedia della pandemia Covid19,   e  anche in questo caso si è dovuto procedere sia alla sua sostituzione in Giunta  che  in Consiglio Comunale,    mentre il segretario comunale ha da pochi giorni raggiunto l'età pensionabile ed è stato ufficialmente collocato a riposo,   e  non ancora sostituito.    Sono quindi cambiate in dieci anni ben quattro diverse formule di maggioranze politiche  (prima le Giunte monocolori leghiste,   poi una lista civica come il  "Patto per Castelli Calepio"  a  prevalenza di centro destra,   quindi un'alleanza politica locale tra Lega e Forza Italia  e  adesso praticamente una Giunta monocolore dominata da Forza Italia)   e  la continua trasformazione del panorama politico locale ha ovviamente determinato continue giubilazioni e dimissioni di esponenti politici,   che finivano spesso  "cotti e bolliti sulla brace delle polemiche"  e  delle risse politiche locali,   particolarmente feroci perchè si scatenavano all'interno della maggioranza al governo del paesello.   

Gli argomenti  "sul tavolo della discussione"  incredibilmente sono gli stessi adesso,  1°  gennaio 2021,  rispetto a quelli che erano  "sul tavolo della discussione"  il 1°  gennaio 2010.    Non è ancora stata completata la bonifica dell'area ex Fonderie Quintano,   non si è ancora deciso se sul sito inquinato  (una volta completati i lavori di bonifica)  dovrà essere realizzato un nuovo centro commerciale   (in pratica è da circa 20 anni che si parla di realizzazione del nuovo centro commerciale ma non si è ancora arrivati al risultato finale),   da circa 20 anni si discute in modo interminabile di Cittadella dello Sport  e  di Palazzetto dello Sport ma poi per vicissitudini di vario genere siamo ancora in ballo con le attuali arcaiche e vetuste palestre di Tagliuno e di Cividino,    forse sarà completato il lavoro di ampliamento della scuola primaria di Cividino verso la metà dell'anno 2021  dopo  che se ne era iniziato a parlare nell'anno 2015,   la vicenda della variantina alla S.P. 91  e  del  "nodo di viabilità"  del centro di Tagliuno è diventata ormai un misto tra un romanzo  e  una farsa,    siamo ancora in ballo  (dopo oltre dieci anni)   con la vicenda interminabile delle multe per il malfunzionamento degli ex depuratori comunali,   è definitivamente tramontato il progetto di realizzare un polo scolastico unificato a Castelli Calepio  e  ci dovremo accontentare della  "divisione a vita"  tra scuole di Tagliuno  e  scuole di Cividino,   per fortuna potrebbe vedere la luce verso la fine del 2021 il completamento della ristrutturazione dell'Oratorio di Tagliuno,   di cui si era iniziato a parlare ai tempi delle Giunte monocolori leghiste.     Viviamo una situazione in cui cambiano rapidamente i ruoli  (e si muovono altrettanto rapidamente le persone,   non passa praticamente un trimestre senza che qualcuno all'interno dell'organico dei funzionari comunali  oppure  delle assemblee politiche della Giunta  e / o  del Consiglio Comunale non rassegna le proprie dimissioni  oppure  non rinuncia all'incarico)   ma nel quale rimangono immobili per decine di anni i problemi,   gli argomenti principali;   e  adesso sulle vicende più arcaiche  e  storiche   (quelle dell'area ex Fonderie Quintano  e  quella delle multe sul malfunzionamento degli ex depuratori comunali)   sono intervenute anche le inchieste della Magistratura a complicare ulteriormente quello che era già incasinato.    Alcune voci popolari  e  "spifferi di Palazzo"  mormorano  e  sussurrano che nei primi giorni dell'anno 2021  potrebbe  aggravarsi l'instabilità politica determinata dalle inchieste giudiziarie attualmente in corso di svolgimento,   ma in ogni caso tra circa tre anni assisteremo all'ennesimo cambio di maggioranza perchè il sindaco attuale,   al suo secondo mandato consecutivo,    non è più ricandidabile  e  non può quindi essere rieletto per la terza volta;     ci sarà quindi spazio per l'ennesima trasformazione politica,   per un altro  "giro di valzer e di poltrone"  in cui tutto cambia  (ma in realtà gli stessi  "spifferi di Palazzo"  più che cambiamenti veri e propri mormorano e sussurrano di possibilità di ritorno in campo di persone che avevano  "saltato un giro"  decidendo di non ricandidarsi nel 2019,  e  che sarebbero pronti a tornare in pista quando si entrerà in campagna elettorale qui a Castelli Calepio),   tranne che gli argomenti  "in discussione"  che continueranno probabilmente a marcire anche nell'attuale legislatura,   impantanati nella maledizione di un paesello che non riesce mai a chiudere definitivamente una sola delle vicende che da anni si trascinano stancamente in modo inconcludente  e  improduttivo   

martedì 29 dicembre 2020

L'INDAGINE SULLE EX FONDERIE QUINTANO / CASTELLI CALEPIO FINISCE SU TUTTI I GIORNALI, SI ABBATTE L'ULTIMA "TEGOLA" DELL'ANNO 2020 SU UNA LEGISLATURA MALEDETTA

 In una sola giornata due articoli di giornale sui quotidiani della Provincia bresciana  (tra cui  "Brescia Oggi"),   sulle pagine della cronaca locale dell'Eco di Bergamo,   sulle pagine della cronaca locale dell'edizione bergamasca del  "Corriere della Sera",   e  giù  "a rotta di collo"  nelle prossime ore anche sui social network,   la Grande Stampa descrive un Palazzo in fiamme  e  un paesello allo stremo delle forze,  travolto dall'impressionante evoluzione dell'inchiesta della Procura di Brescia che dopo avere iscritto dieci persone nel registro degli indagati  (coinvolgendo sia esponenti politici locali  che  funzionari comunali)  sulla vicenda  "mancata rimozione dell'eternit a Quintano"  apre un'altra inchiesta,   questa volta sulla mancata bonifica dell'area delle ex Fonderie Quintano,   e  ovviamente i Carabinieri irrompono nel Municipio per acquisire un documento  (l'istanza per il riavvio della procedura di attuazione dell'intervento urbanistico prevista per il comparto dell'area ex Fonderie Quintano),   l'Eco di Bergamo parla anche di perquisizioni domiciliari a carico del sindaco  e  di altre persone alla ricerca di quel documento che alla fine è stato ritrovato,   nel titolo e nel testo dell'articolo dell'Eco di Bergamo  (che non è firmato)  si parla anche di area posta sotto sequestro.    L'inchiesta sull'area delle ex Fonderie Quintano parte da lontano   (l'area da anni è iscritta nell'elenco dei siti inquinati della Regione Lombardia,   che devono essere bonificati),   cerca di chiarire le ragioni dei ritardi nella bonifica,   ed è stata rilanciata dopo che a precisa interrogazione presentata in Consiglio Comunale la sera del 27 novembre dai due consiglieri di minoranza di  "Castelli Calepio Cambia"  la maggioranza,   con voto unanime dei suoi consiglieri presenti quella sera alla seduta  e  con voto contrario dei consiglieri delle due liste di minoranza Lega  e  "Castelli Calepio Cambia",    ha deciso di secretare la discussione su quel punto all'ordine del giorno,   che si è quindi svolta  "a porte chiuse"  senza la presenza del pubblico  e  con obbligo di riservatezza a carico dei consiglieri comunali presenti in aula,   ai quali è fatto assoluto divieto di divulgare quello che è stato discusso  "in segreto".  

Si abbatte quindi su questo anno 2020 sfortunato e maledetto l'ennesima  "tegola"  di una legislatura disgraziata  e  sfortunata,   iniziata malissimo  (con la condanna penale per motivi personali del sindaco a inizio 2020,   e  quindi per ragioni che prescindono totalmente dall'esercizio del suo mandato politico),   proseguita peggio  (con le indagini della Procura della Repubblica di Brescia sulle questioni ambientali che interessano l'area di confine tra il Comune di Palazzolo sull'Oglio  e  la frazione di Quintano),    precipitata nella tragedia  (con la morte del vice sindaco di Castelli Calepio Mario Pagani  e  degli esponenti del gruppo politico  "MOS Palazzolo sull'Oglio"  Gianfranco Piovanelli  e  Walter Raccagni vittime della pandemia Covid19)  e  che adesso deve fare fronte anche a questa improvvisa accelerazione della inchiesta sulla mancata bonifica dell'area ex Fonderie Quintano;    questa legislatura è stata ulteriormente complicata da diverse defezioni  (per dimissioni  oppure  per raggiungimento dell'età pensionabile)  di alcuni funzionari comunali che occupavano ruoli importantissimi nella macchina amministrativa degli uffici del Comune di Castelli Calepio,   e  lo stesso sindaco nel corso dell'anno 2020 ha dovuto affrontare seri problemi di salute.     I cittadini di Castelli Calepio si chiedono se dopo tutti questi eventi il sindaco  e  la sua maggioranza avranno ancora la forza di andare avanti  e  di portare a conclusione naturale il loro mandato politico,    che scade nella primavera dell'anno 2024,   mentre il tentativo che da almeno 20 anni va in scena di realizzare un nuovo centro commerciale nell'area delle ex Fonderie Quintano subisce l'ennesima battuta di arresto,   e  anche in questo caso ci si deve chiedere se vale realmente la pena andare avanti  oppure  se non sarebbe meglio portare a termine la bonifica dell'area inquinata  e  pensare ad altre soluzioni per la riqualificazione del sito;    del resto la stessa pandemia,   con tutto il suo stillicidio di chiusure generalizzate  e  di  "lockdown",    ha inflitto perdite gravissime ai piccoli esercizi commerciali locali  e  l'apertura dell'ennesima grande struttura di distribuzione e vendita alimentare  (insieme al perdurare di imposte locali che ormai da anni sono all'aliquota massima prevista dalla legislazione nazionale)  potrebbe abbattersi come l'evento che andrebbe a fare crollare definitivamente piccoli esercizi  e  commercianti ambulanti dei mercati rionali delle frazioni di Castelli Calepio.      Dopo la fine delle vacanze di Natale probabilmente questa ennesima vicenda sarà oggetto di ulteriori discussioni nell'aula del Consiglio Comunale,   e  la prossima volta  (vista l'infausta evoluzione degli eventi dopo la serata del 27 novembre)  sarà difficile secretare di nuovo la discussione,   che sarà probabilmente scintillante  e  ci farà capire se la legislatura riuscirà a trascinarsi stancamente avanti verso la sua conclusione naturale  oppure  se gli eventi sono realmente catastrofici come li descrivono i gionali locali,   e  quindi se tutta questa serie interminabile di eventi sfortunati che si susseguono senza soluzione di continuità uno dopo l'altro rischiano di fare precipitare la situazione fino a renderla difficilmente gestibile da una maggioranza che,   al suo secondo mandato,   pensava a un cammino  "in discesa"  e  non a questa drammatica  "via Crucis"  che ha colpito duramente le persone,   prima ancora che gli esponenti politici locali        

mercoledì 16 dicembre 2020

DOTTOR SILERI, VADA FINO IN FONDO

 PIERPAOLO SILERI,   vice ministro della Sanità,  è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di  "Tor Vergata"  a Roma,   specializzato in Chirurgia dell'Apparato Digerente,    e  ha conseguito anche un dottorato di ricerca in Robotica e Scienze Informatiche applicate alla Chirurgia,  prima di candidarsi a parlamentare aveva un lavoro  (era professore associato presso l'Università  "Vita e Salute"  dell'Istituto  "San Raffaele"  di Milano,   aveva conseguito il master in Scienze Chirurgiche  a  Chicago nell'Università dell'Illinois  e  ha contribuito a diverse pubblicazioni su riviste scientifiche),   e  quindi iniziamo a premettere che quando apre bocca in materia di pandemia  e  di emergenza sanitaria  "Corona Virus"  è  persona perfettamente informata dei fatti  e  consapevole di ciò che sta dicendo,   non è un trombone qualsiasi come certi ministri  e  certi politicanti che pubblicano libri  e  parlano senza cognizione di causa nelle aule parlamentari  e  anche nei salotti televisivi;    inoltre quando sarà conclusa l'attuale legislatura non avrà problemi a trovare una nuova occupazione,   visto che l'Istituto  "San Raffaele"  di Milano ha già fatto sapere che è interessato ad avvalersi della sua professionalità,   e  pertanto non deve tramare per tentare di arraffare ricandidature  e  rimanere inchiavardato sulle poltrone,   quindi può permettersi la libertà di fare quelli che altri non riusciranno mai nemmeno a tentare di iniziare,  ossia non permettere che davanti a una tragedia drammatica come quella dell'emergenza sanitaria  "Corona Virus"   (dalla quale l'Italia uscirà totalmente devastata sia dal punto di vista sanitario  che  dal punto di vista sociale ed economico,   andando incontro alla peggiore crisi dopo quella degli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale)   tutto possa finire  "a tarallucci e vino"  lavandosene le mani  e  gettando tutta la colpa sulla Regione Lombardia,   salvando quindi le poltrone degli alti dirigenti del Ministero della Sanità  e  della Salute Pubblica,    e  continuando a raccontare la barzelletta di regime che è stata tutta colpa di Fontana & Gallera quando sappiamo benissimo che i due inetti amministratori lombardi sono stati  "due pedine"  in mezzo a una scacchiera super affollata dove quasi tutti i pezzi grossi hanno miseramente fallito la loro missione.   

Indecorosamente  e  senza alcuna vergogna sta andando in scena uno spettacolo squallido e riprovevole in Italia,   che si verifica già in altre situazioni molto meno gravi  e  drammatiche di questa   (ma che diventa insopportabile proprio per la gravità di quanto sta accadendo in questi mesi),   con il continuo  "scarica barile"  reciproco tra politici e super esperti,   tra dirigenti della Pubblica Amministrazione  e  politici,    tra politici  e  membri del Comitato Tecnico Scientifico;   nessuno si è mai assunto la responsabilità di nulla,   nessuno ha mai rassegnato le dimissioni,   tutti vanno in televisione a pontificare  e  a dare la colpa ai comportamenti  "irresponsabili"  dei cittadini per il clamoroso insuccesso di lockdown,   misure restrittive  e  menate varie  che  non hanno impedito fino a oggi una ecatombe  e  una strage con 66 mila decessi ufficiali da Covid19   (quelli  "reali"  saranno certamente molti di più,   perchè i dati relativi ad alcune Province come Bergamo,   Cremona,   Brescia,   Piacenza  e  Lodi  sono certamente sottostimati per quello che riguarda i mesi di marzo  e  di aprile),    ma all'improvviso il dottor Sileri ha deciso di dare fuori dalla divina grazia  e  di cambiare la narrazione rispetto a quella  "ufficiale"  che si rivela quindi fasulla  e  ipocrita.     In due giorni ha esordito dicendo che ci sono  "una sciatteria e un pressapochismo"  clamorosi nei Sacri Palazzi del Ministero della Salute  (ne è stata prova la vergognosa vicenda del mancato aggiornamento del piano pandemico,   che peraltro è oggetto di una indagine della magistratura),   poi ha parlato di alti dirigenti che scaldano la poltrona  e  che spesso e volentieri sono assenti  (come risulta peraltro dai verbali delle riunioni)  e  quindi ha chiesto le dimissioni di uno dei  "mega direttori"  del Ministero stesso,    quindi è partito all'assalto della diligenza  (e della dirigenza)   dicendo che il piano pandemico doveva essere aggiornato con esercitazioni,   monitoraggi,   individuazione di una catena di comando  e  che nulla di tutto ciò è stato messo in pratica,   avendo come conseguenza il fatto che i medici  "di prima linea"   (impreparati ad affrontare una tragedia di dimensioni così devastanti)  sono stati mandati al massacro.     Queste esternazioni clamorose sono diventate di dominio pubblico  e  sono finite su tutte le pagine dei principali quotidiani nazionali,   e quindi a questo punto delle due l'una:   il ministro  e  il vice ministro intervengono  e  iniziano a fare tremare e traballare le poltrone,   congedando  e  mettendo a riposo un discreto numero di dirigenti nazionali  e  anche regionali,    oppure prendono atto che non c'è nulla da fare contro questi alti burocrati che si sentono inamovibili e ne traggono le conseguenze,   rassegnando entrambi le dimissioni dai propri incarichi.     Davanti a quasi 100 mila decessi,   accuse di questo genere non possono finire nel nulla,   come se non fossero mai state pronunciate;    e  siccome chi le ha pronunciate ha un  "curriculum vitae"  personale decisamente di buon livello  ed  è una persona credibile  e  fino a prova contraria rispettabile,    se ci fosse un minimo di dignità avrebbero già dovuto arrivare le prime lettere di dimissioni di burocrati scalda poltrone sul tavolo del vice ministro,    ma ahimè ciò non accade  ed  è arrivato il momento di rimuovere un po'  di dirigenti,    non rinnovando più i loro incarichi  e  procedendo alla loro sostituzione.     Il Gufo auspica caldamente che il vice ministro possa andare fino in fondo,   perchè nulla restituirà ai parenti delle vittime i loro cari che sono tragicamente morti in questa vicenda piena di errori  e  devastante nelle sue dimensioni  e  nella forza imprevedibile con cui si è manifestata,    ma se il governo vuole recuperare credibilità agli occhi della nazione  e  alla vigilia di un periodo natalizio in cui si chiedono ulteriori sacrifici a 60 milioni di persone che ne hanno piene le scatole di questo modo di agire,   deve iniziare  (dal centro dei Palazzi romani)  a  fare piazza pulita di dirigenti scalda poltrone  e  passacarte,    e  poi  "a cascata"  deve pretendere anche dagli inetti governatori di alcune Regioni di fare altrettanto e di procedere direttamente sul territorio da loro amministrato a fare  "un giro di valzer  e  di poltrone"  per rinnovare anche a livello locale una catena di comando dirigenziale  e  burocratica che ha dato spesso pessima e miserabile prova di sè stessa nei compiti che erano stati loro affidati.     Di fronte allo scempio generale,   l'unica possibilità per la Politica di redimersi  e  di ritrovare uno straccio di decoro,   di onore  e  di dignità  è  proprio quello di promuovere chi ha ben operato  e  meritato evitando danni peggiori,   e  mandare a casa senza più cincischiare chi doveva predisporre almeno gli strumenti base per tentare di fare fronte agli eventi,   e  ha trascorso anni in totale inerzia  e  trattando la necessità di aggiornare nel tempo il piano pandemico nazionale come se fosse un adempimento cartaceo  e  inutile,     perchè se un alto dirigente statale non gode più della fiducia di un ministro  (oppure di un vice ministro)   è del tutto evidente che uno dei due commette un clamoroso errore di valutazione  e  quindi di conseguenza deve andare a casa  e,   in piena emergenza sanitaria,    non può rimanere in  quella posizione un minuto di più rispetto al momento in cui si sono manifestate queste gravi esternazioni         



       

 

domenica 13 dicembre 2020

BISOGNA INIZIARE A VACCINARE (E SMETTERLA DI CHIACCHIERARE E DISCUTERE DI RIMPASTI DI GOVERNO)

 Il professor Burioni,   uno dei massimi esperti italiani,   ha detto in una delle trasmissioni televisive più seguite in Italia  (di cui è abitualmente ospite)  che i primi vaccini americani anti Covid19  (quelli di Pfizer Biontech  e  Moderna)  sono sicuri  e  hanno evidenziato dati affidabili  e  ottimi risultati,   e i popoli anglosassoni  (americani  e  inglesi)  hanno già iniziato la campagna di vaccinazione di massa;    sempre il professor Burioni invita a non perdere tempo e a iniziare senza alcun ritardo la campagna di vaccinazione,   perchè il successo nella somministrazione dei vaccini potrebbe determinare un crollo nella diffusione della pandemia  e  quindi non solamente la salvezza di diverse migliaia di vite umane,    ma anche un ritorno a una situazione più gestibile nel minor tempo possibile,    perchè non si può più continuare nello stillicidio  "chiusure / riaperture / nuove chiusure"  che sta massacrando l'economia  e  la vita sociale della nazione,   e  non se ne può più degli isterismi  e  delle menate mentali che si scatenano ogni volta che viene pubblicata la fotografia di una via di una grande città un po'  più affollata del solito,   come se la soluzione al problema fosse quella di chiudere in casa a tempo indeterminato le persone  e  come se il  "lockdown talebano"  fosse un esempio di virtù,   e  non la prova di quanto sia diventata patologica  e  ormai  "fuori controllo"  la situazione attuale.     Bisogna quindi gettarsi a peso morto,   dedicando ogni energia disponibile,   all'organizzazione della campagna vaccinale che significa gestione logistica  (approvvigionamento  e  stoccaggio delle scorte,   allestimento dei punti di vaccinazione su tutto il territorio nazionale,   campagna di formazione per gli operatori  e  di informazione per i cittadini,   acquisto  e  prenotazione  "a gettito continuo"  di un numero sufficiente di dosi per vaccinare tutte le persone più deboli  e  fragili  e  coloro che ne faranno richiesta,   tenendo conto che si tratta di diversi milioni di persone)  e  una campagna di comunicazione diversa da quella disfattista  e  indecente che ha contribuito non poco alla pessima  e  disastrosa gestione della crisi   (è molto più utile spiegare alle persone perchè è utile e indispensabile procedere alle vaccinazioni,   cercare di adattare i diversi prodotti che saranno disponibili alle diverse categorie di persone  e  andare in televisione a spiegare ciò,   piuttosto che  "fare il gufo menagramo"  e  dire che ci sarà di sicuro la  "terza ondata",    senza peraltro muovere un dito per impedirlo se non pensando all'ormai logoro  e  fallimentare provvedimento del  "lockdown generalizzato");    invece qui in Italia si discute da due giorni di rimpasti di governo,   di aperture oppure rigidità negli spostamenti tra Comuni per il giorno di Natale  e  quello di Capodanno,   e  si strilla come aquile ferite a morte per gli affollamenti nelle vie principali di Torino e di Milano  (ma non in quelle di Bologna  e  Roma,   perchè l'informazione dei lecchini di regime ormai è talmente ipocrita,   fasulla  e  politicizzata da urlare allo scandalo solamente per ciò che accade in Lombardia,    mentre in questa  "seconda ondata"  in cui sono altre Regioni a essere  "fuori controllo"  ci si arrampica sugli specchi in modo incredibile per mantenere in vita il Verbo e la leggenda di regime che tutta la colpa di quanto accaduto in Italia deve essere per forza della sciagurata gestione della coppia Fontana & Gallera).    In pratica si discute di quisquilie  e  di fatti secondari senza dedicarsi  "anima e corpo"  all'obiettivo principale,   che è quello di organizzare una campagna vaccinale di massa che non può più vedere l'Italia in ritardo sulla tabella di marcia rispetto alle altre nazioni dell'Unione Europea:   siamo già  (in questo momento)   una delle nazioni con il più alto tasso di mortalità  e  il più alto tasso di letalità al mondo,   in alcune zone d'Italia  "non lombarde"   (Veneto,  Friuli Venezia Giulia,   alcune zone della Puglia,   Provincia autonoma di Trento,    alcune zone della Sicilia come la Provincia di Catania)   la situazione è preoccupante se non addirittura vicina al collasso,   e  questo sarebbe un ulteriore motivo per cui si deve procedere rapidamente  e  senza indugio alla realizzazione dell'obiettivo principale,   ossia quello di riuscire a distribuire nel più breve tempo possibile  e  su larga scala sia i vaccini  che  le cure come quella degli anticorpi monoclonali.     Il Gufo fa notare che i cittadini italiani,   dopo avere sacrificato il diritto all'istruzione  (è praticamente andata a rotoli sia la seconda metà dell'anno scolastico 2019 / 2020   che l'intero anno scolastico 2020 / 2021),    dopo un anno di illegittime limitazioni dei diritti costituzionalmente garantiti,    dopo due intere stagioni sportive degli sport dilettantistici di base andate a rotoli  (quella 2019 / 2020  e  quella 2020 / 2021),    dopo avere visto praticamente azzerate le attività legate al turismo e alla cultura per quasi un anno,   dopo avere dovuto subire lo scempio delle chiusure dei luoghi principali della cultura e del patrimonio artistico italiano  (musei,  teatri,   cinema,   mostre e fiere,   grandi concerti musicali,  eventi culturali internazionali),    dopo una marea di disoccupati  e  il fallimento oppure la chiusura forzata di migliaia di imprese,    dopo una strage che probabilmente a fine pandemia arriverà a 100 mila decessi ufficiali  (dato probabilmente sottostimato,   almeno in alcune Province come Bergamo,   Brescia  e  Cremona totalmente travolte nella  "prima ondata"),    devono tornare a un livello di vita se non  "normale"  (alla  "vecchia normalità"  non torneremo mai più dopo la crisi drammatica prodotta dalla pandemia a livello mondiale)   almeno decente,   altrimenti tra la primavera e l'estate del 2021 la situazione rischia di diventare  "bollente"  (non solo per l'innalzamento delle temperature atmosferiche)   ma  anche di sfuggire completamente di mano al manovratore,   facendo precipitare la  nazione verso la bancarotta economica  e  il disastro sociale;   pertanto prima di perdere tempo e di menare il can per l'aia parlando di  "rimpasti di governo"  e  di redistribuzione delle poltrone nei ministeri,   è arrivato il momento di agire per chiudere una pagina disastrosa della storia di questa nazione.     Si può ancora evitare il peggio,   ma il tempo è scaduto,   serve  "cambiare marcia"  e  iniziare a procedere con passo veloce,   come stanno facendo inglesi e americani,    quelli che noi europei abbiamo deriso fino all'estate  e  che invece,   probabilmente,   grazie alla loro capacità di agire  e  non di chiacchierare a vuoto usciranno dalla crisi  e  dalla pandemia prima del resto dell'Unione Europea,   prima dell'Italia